Proprio per sempre
Jem è forse turco, ma forse anche arabo,
più scuri gli occhi ora dopo la prigione,
tre o quattro anni son passati dall’ultima volta
e da allora più non ci siam visti
ed ecco, questo tempo, per me così piatto, letale
per lui sarà sato, chè la voce rauca gli s’è fatta,
le gambe esili e le mani aride quando le tende
per prendere il denaro o per allungar la merce. E guardo
e mi pare di vivere nel suo corpo, sì, io
uno spacciatore, turco arabo o albanese in Germania.
O Signore, son due stagioni che non vediamo il sole
e tre quarti della vita sono andati,
senza capire nullo di quello che so,
quando dormo mi pare d’esser sveglio e quando mi desto
attendo di svegliarmi ancora un poco, di svegliarmi per sempre.
Proprio per sempre? E dove andare poi in questo sonno?
Io sono stato forse albanese, forse turco,
più scuri gli occhi ora dopo l’ospedale,
tre o quattro anni son passati da quando
son morto l’ultima volta
ed ecco, quele tempo, allora per me quasi letale
deve esser stato davvero qualcosa che non è mai accaduto,
chè la mia voce rauca mi si è fatta, le gambe esili, le mani
aride quando le tendo per prendere la merce. Guardo
e mi sembra di viver nello spazio, sì, io sarei stato
un sogno turco, arabo o albanese durante la veglia.
O Signore, son due stagioni che non vediamo il sole
e tre quarti della vita sono andati,
senza capire nullo di quello che so,
quando son desto mi pare di dormire ancora, quando dormo
aspetto di non svegliarmi più, di dormire nell’oblio per sempre.
Proprio per sempre? E cosa sognare ancora su questo tema?
përktheu: Matteo Pulizzi
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