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Battito del polso
Quanti occhi ha la notte! Di lassù ci scrutano
una miriade d’occhi, ma di vederti e vedere
non ti è dato sapere. Non so, attonito rimango
dinnanzi al cielo nero, di stelle ricolmo.
Conosci tu qualcosa più spaventoso di ciò?
O qualcos’altro più sconosciuto del tuo io,
della morte e della notte? Che ti può stupir di più?
“Il Tutto!” sogni tu in silenzio e ti spegni
come stella all’alba, quando tutto d’azzuro si fa
Mi strugge e ancora mi colma di placida tristezza
la mente che tremula come acqua tra le fiere
dal fragore del treno di passeggeri addormentati...
Ero sceso a Duisburg, tu aspettavi una stazione dopo
mentre io mi giravo nel letto in quel nero mattino
verso i taxi,insieme ai condannati scendevo dal treno
che si levavano per espiar la colpa. Mi volevano
uccidere, e perciò non mi guardavan negl’occhi,così
accanto loro non riuscivo a sedere, stavo in piedi coi tubi
avevo bisogno di una persona, una persona vera con la pelle
rosa e le mani calde, avevo bisogno di dita forti,
del profumo del bosco e degli uccelli che s’alzan in volo.
Il ferro germoglia da queste parti, dagli erti tralicci, nero
è il fumo dei crematori, inseguito lungo i campi
dal vento come Kunta-Kinte...
Quanti occhi ha la notte! Di lassù mi scrutano
e che vederli non puoi mentre ti guardano, ciò
non ti è dato sapere. Non so e attonito rimango
dinnanzi al cielo nero, di stelle ricolmo.
Conosci tu qualcosa più spaventoso di ciò?
O qualcos’altro più sconosciuto del tuo io,
della morte e della notte? Che ti incantano come la pace?
“Il Tutto!” sogni tu in silenzio e ti spegni
come stella all’alba, quando tutto d’azzuro si fa
mi strugge e ancora mi colma di placida tristezza
la mente che tremula come fumo tra le fiere
per il battito di tempie che pulsano come quel treno...
përktheu: Matteo Pulizzi
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